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Chiesa parrocchiale di San Vincenzo martire


L’origine della chiesa di Spiazzo risale al XIII secolo ed è legata a un’antica icona della Vergine Addolorata che fu molto venerata in Val Liona. All’interno del santuario si conserva una Vesperbild (letteralmente “immagine del Vespro”), una tipo di scultura devozionale (in questo caso un’immagine) nata nel XIV secolo in Germania e che consiste nella Pietà, cioè nella Madonna con in grembo il corpo di Gesù, evocante il tramonto del venerdì santo quando il corpo di Cristo fu deposto dalla croce.

L’opera è attribuita al pittore Battista da Vicenza, autore del polittico dell’abbazia di Sant’Agostino del 1404 e della chiesa di San Giorgio di Velo d’Astico del 1408 e dell’affresco della Madonna del Magnificat nella penitenzieria del Santuario di Monte Berico.
L’immagine, col passare del tempo, andò perduta e fu sostituita con l’attuale affresco della prima metà del XV secolo, il quale fu inglobato nella ricostruzione della chiesa del 1753 e trasferito in una nicchia sopra l’altare maggiore nell’ingrandimento della navata del 1951. Tale pittura mantiene le peculiarità dell’espressionismo nordico e del misticismo tedesco la cui dominante è l’asperità del disegno, un’insistita drammaticità e legnosità del corpo morto del Cristo. La Madonna siede su un podio marmoreo e tiene in grembo Gesù, sostenendone il collo con la mano destra mentre la sinistra poggia sul costato insanguinato. Guarda il figlio con espressione triste e compassionevole; l’accompagnano Santa Caterina d’Alessandria con la ruota del martirio e Maria Maddalena proposta nella versione medievale, cioè interamente coperta dai lunghissimi capelli ramati.

L’edificio sacro comprende il campanile con loggiato a bifora, del quale venne mutato l’orientamento intorno al 1956. I primi documenti su questa chiesa risalgono al 1266, e ogni anno questo luogo è meta della processione votiva della Madonna dei prà (così chiamata perché anticamente passava attraverso i prati). La processione della Madonna dei prà, ha origini antiche, la tradizione racconta di un voto fatto dal parroco di allora e dai fedeli per scongiurare un’epidemia, probabilmente di colera, che aveva decimato la popolazione. Per tradizione, la statua di Maria viene portata a spalle dai diciottenni a maggio di ogni anno, dato che maggio è per tradizione il mese mariano.

Categoria: Edifici religiosi

Dati informativi


  • Numero di telefono
    3473327097/0444868005
  • Indirizzo

    Via Spiazzo, 5 – Val Liona

  • Email
    unitapastorale.valliona@gmail.com

Immagini


Vesperbild