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Sentiero dei Frati


Escursione panoramica sul versante orientale della valle, sovrastato dai monti Lupia e Faeo, con alcuni tratti impegnativi sia in salita che in discesa. Parte e arriva a Spiazzo, passando ai margini di Pederiva.

  • Lunghezza
    6.5 Km
  • Tempo di percorrenza
    3 ore
  • Senso di percorrenza
    antiorario
  • Gestione

    Pro Loco Val Liona
    Info info@provalliona.it
    Facebook: pro.valliona

Descrizione del percorso

Da piazza del Donatore ci si dirige verso il bar, lo si supera arrivando in via Casamento dove si trova la fontana di Spiazzo [1]. Si prende a destra e, arrivati al ponte sul torrente Liona, si svolta a destra sull’argine. Si prosegue lungo l’argine nel mezzo della valle tra campi coltivati. In lontananza, sulla sinistra, si intravede un edificio di recente fattura circondato da mura merlate, localmente chiamato il Casamento [2]. Arrivati in Contrada Pila, che un tempo ospitava un mulino ora in disuso, si svolta a sinistra in via Pila. Si continua fino a raggiungere la fattoria De Benedetti con l’omonima fontana. Sin qui giungevano le barche che risalivano la valle e portavano i prodotti dei campi, attraverso una fitta rete di canali, sino alla laguna di Venezia. Si gira intorno alla fattoria che rimane sulla destra prendendo via Cavallaro. Si prosegue in piano per breve tratto arrivando in località Canton de Napoli dove si trova la fontana Canton de Napoli sulla destra della strada in basso. Il nostro itinerario prosegue ma, prima di giungere alle abitazioni successive dove si vede il cartello stradale San Germano dei Berici, si lascia la strada asfaltata per prendere a sinistra una carrareccia erbosa che comincia a salire il versante occidentale del monte Lupia. Ben presto la carrareccia si stringe diventando un ripido sentiero che sale a tornanti nel bosco e che poi per breve tratto scende piegando a nord con le sottostanti abitazioni di via Cavallaro in vista. Al termine di questa discesa si incrocia un sentiero che sale ripido da sinistra; lo si prende svoltando a destra e si continua a salire. Alla biforcazione successiva si prende a sinistra il sentiero che continua a salire. In alto il bosco si dirada e la vista si fa panoramica. Si può osservare la sottostante Val Liona con il torrente Liona che serpeggia tra campi coltivati e vigneti e il versante occidentale della valle. Qui un tempo il terreno, ora incolto, era destinato alla coltivazione dei piselli, assai rinomati nei mercati della valle e dei paesi circostanti. Arrivati ad una radura erbosa si faccia attenzione perché il nostro percorso non prosegue dritto ma piega decisamente a sinistra in salita affrontando i tre scalini dei frati, piccole formazioni rocciose che richiedono attenzione ma sono facilmente superabili. Giunti ad incrociare il Sentiero di San Germano si svolta a sinistra e lo si percorre in salita fino ad arrivare al capitello della Madonnetta del monte Lupia. Da qui si continua in salita fino ad incrociare in alto l’ampia carrareccia che, a destra, conduce al monte Lupia. Si prende invece a sinistra in direzione di Ca’ Larga, ben presto visibile, preceduta da un uliveto. In questo tratto bel panorama sulla Parrocchiale di Grancona e sulle Prealpi Vicentine. Superata l’abitazione si scende leggermente. Al termine della discesa, prima di risalire, si piega decisamente a sinistra in discesa nel bosco fino ad incrociare un sentiero che arriva da sinistra. Lo si supera scendendo ancora per un po’, poi si piega a destra proseguendo in piano per breve tratto. Arrivati ad incrociare il sentiero che scende dalla proprietà di Casa Zaffaretti si scende a sinistra, poi in piano nel bosco; quindi il sentiero riprende a scendere in direzione dell’abitato di Pederiva, diventando ad un tratto scosceso. Superato questo tratto si evita di scendere ancora a sinistra ma si prosegue a destra incrociando in basso il Sentiero 61 Val Liona che sale da Spiazzo. Lo si attraversa imboccando di fronte in discesa il sentiero che continua nel bosco e poi sbuca su un terreno aperto che si segue mantenendosi sul margine destro. Poi si piega a destra e subito dopo a sinistra entrando in un secondo terreno aperto che si percorre tenendosi sulla sinistra. Si prosegue in discesa nel bosco su ampia carrareccia che scende alle Case Gianesin. Prima di giungervi, al tornante che scende, si prende invece a destra in leggera salita nel bosco e si continua arrivando ai campi aperti. Qui si lascia la carrareccia principale, si svolta decisamente a sinistra in direzione dell’abitato di Pederiva arrivando in breve sull’argine sinistro del torrente Liona (sulla destra Contrada Faeo). Si prende a sinistra e lo si percorre fino ad arrivare a Casa Tessari, il cui impianto originario risale al 1400, dove è attivo il mulino Dugo Tessari che merita una visita. Evitando di passare per il cortile dell’abitazione si prosegue su via Gianesin fino al Casamento. Su questa strada un tempo erano attivi altri due mulini, il mulino Piombino di Ca’ Gianesin, ora abitazione privata, e il mulino Zucca di Ca’ Lovato all’angolo del Casamento. Qui si svolta a destra prendendo la stradina asfaltata che riporta in breve a Spiazzo. In alternativa, da Casa Tessari si può continuare sull’argine del torrente Liona fino a raggiungere la strada asfaltata che porta a Spiazzo.

LA MADONNETTA DEL MONTE LUPIA
Il 31 marzo 1936 i giovani novizi della Compagnia di Gesù del convento di San Fermo di Lonigo inaugurarono il capitello che ospita una bella immagine della Madonna, Mater Divinae Graziae, sul versante occidentale del monte Lupia. Le testimonianze sull’origine di questa iniziativa sono concordi nel riferire che i giovani gesuiti un giorno, durante una loro passeggiata, giunti sulla sommità del monte Cocco puntarono il binocolo verso il monte Lupia, allora spoglio, scorgendo in alto una piccola roccia che si stagliava nitida alla luce del sole. Si arrampicarono sin lì decidendo che vi doveva sorgere un capitello che ospitasse un’immagine della loro protettrice. Ottenuto il consenso della famiglia Santagiuliana, proprietaria del luogo, ricavarono con martello e scalpello, nella roccia, una nicchia adatta ad ospitare l’immagine della Madonna. Il capitello, inaugurato nel ’36, fu in seguito restaurato nel ‘42. Ai gesuiti del convento di San Fermo si unirono i francescani del convento di San Daniele, entrambi ubicati a Lonigo, ed insieme dettero vita a numerosi pellegrinaggi, tra cui il più solenne si svolgeva all’ottava di Pasqua. Luogo di culto per le contrade alte di questo versante della valle, veniva in particolare visitato per i fioreti, pratica devozionale che si teneva nel mese di maggio dedicato alla Madonna, in occasione del quale ospitava una gioiosa festa popolare. Caduto in disuso, è stato recuperato dalla Sottosezione del CAI di Noventa Vicentina intorno agli anni 2000, al momento della realizzazione del Sentiero di San Germano.

I MULINI AD ACQUA DELLA VAL LIONA: IL MULINO DUGO TESSARI
Il mulino ad acqua è un manufatto paleoindustriale tipico della Val Liona dove lo sviluppo delle superfici coltivate a cereali rese necessaria la loro macinatura per ottenerne la farina. In epoca medievale il diritto di costruire un mulino e il diritto di macina era regolato dal signore locale, mentre in epoca veneziana la Serenissima deteneva il diritto di regolamentare l’uso delle acque, per cui i mugnai dovevano rivolgere una supplica al magistrato alle acque che li investiva dell’uso dell’acqua per la macina dei cereali. Le sorgenti vennero incanalate e lungo le rogge sorsero in valle numerosi mulini. Alla fine del ‘700 ne erano censiti 16 in Val Liona. L’attività molitoria mantenne in valle una certa importanza fino alla Seconda Guerra Mondiale, con una dozzina di mulini ancora attivi, per poi decadere con l’avvento della corrente elettrica e dei mezzi di trasporto, che favorirono il sorgere in pianura dei mulini industriali. Attualmente in Val Liona è attivo solamente il mulino Dugo Tessari.

Immagini del percorso

[1] La fontana di Spiazzo

[1] La fontana di Spiazzo

[2] Il Casamento

[2] Il Casamento

La Madonnetta del Monte Lupia

La Madonnetta del Monte Lupia

Il Mulino Dugo Tessari

Il Mulino Dugo Tessari

Mulino ad acqua

Mulino ad acqua